La scelta di sterilizzare o non sterilizzare un cane maschio deve essere fatta valutando gli aspetti medici e comportamentali che potrebbero conseguire a questo atto.
Parliamo qui di soggetti che vivono in famiglia, tralasciando, invece la ovvia necessità di intervenire per tempo su cani che vivono in strada dove, purtroppo, sono certamente fonte di cucciolate destinate a essere senza una dimora sicura
Perché si pensa di sterilizzare il cane maschio?
Molti sono i motivi che portano il proprietario a chiedere, o il veterinario a proporre la sterilizzazione nel cane maschio.
Attenzione però, perché le evidenze scientifiche che dimostrano la reale efficacia della castrazione su alcuni aspetti non è del tutto (o addirittura per nulla) dimostrata.
I motivi che portano a richiedere la sterilizzazione e per cui è effettivamente efficace sono:
- limitare le nascite indesiderate (motivo presente anche nella richiesta di sterilizzazione delle femmine),
- evitare comportamenti aggressivi durante i calori (tra maschi che sentono femmine in calore),
- prevenzione di tumori testicolari – vengono asportati i testicoli per cui è reale,
- prevenzione dell’Iperplasia Benigna della Prostata (IPB) – la prostata è realmente salvaguardata da forme benigne (attenzione però, perché non è dimostrata la protezione da forme maligne),
- ridurre l’incidenza di fistole perineali – grazie alla riduzione del testosterone.
Motivi per cui la castrazione è richiesta, senza che sia dimostrata l’efficacia.
Esistono altri motivi per cui si chiede di castrare il cane, sulla cui efficacia però, non ci sono evidenze scientifiche.
Tra questi troviamo:
- ridurre comportamenti aggressivi nei confronti di altri cani o persone – spesso tali comportamenti non si risolvono perché provocati da condizioni non determinate dagli ormoni (vedi più avanti nel testo gli studi a riguardo),
- ridurre la marcatura del territorio – più spesso provocato da errato apprendimento, fobie ambientali,
- ridurre il vagabondaggio – non è detto che si riduca perché potrebbe essere un comportamento soggettivo non collegato agli ormoni, perché non ha buona relazione con la famiglia, si annoia, è troppo spesso da solo,
- ridurre il mimare la monta di oggetti o sulle gambe delle persone – anche in questo caso non è un atteggiamento legato a stimoli ormonali, più spesso sono manifestazioni ansiose che vengono sfogate in questa maniera,
- iperattività – frequentemente associata a errata relazione con l’ambiente esterno o con i proprietari, difficilmente si ridurrà con la castrazione,
- comportamenti distruttivi – anche in questo caso, se esistono questi comportamenti, non sarà la castrazione a risolverlo a meno che non ci sia una componente ormonale.
Sterilizzazione chirurgica precoce nel cane maschio: quali rischi?
Esistono diversi studi che hanno correlato una maggior incidenza di patologie legate alla castrazione, se effettuata in età prepubere.
Per età prepubere, nel cane maschio intendiamo prima dello sviluppo sessuale, che può variare grandemente soprattutto in base alla taglia del soggetto e, generalmente, è intorno all’anno e mezzo di età o più.
Più la taglia è grande, più l’età si sposta in avanti.
I rischi maggiormente evidenziati, sono:
- Rischio anestesiologico – Se parliamo di sterilizzazione chirurgica, il primo rischio è quello anestesiologico e chirurgico vero e proprio.
Più è giovane il soggetto, maggiori sono le attenzioni che devono essere date a questo aspetto e, nonostante le tecniche e i farmaci utilizzati nella moderna medicina siano sicure, tale rischio non può mai essere pari a zero. - Tumori prostatici maligni – recenti studi hanno dimostrato un aumento significativo del rischio di sviluppo di carcinomi prostatici maligni (non ormono-dipendenti) nei soggetti castrati precocemente.
- Rischio di sviluppare osteosarcomi doppio rispetto a soggetti interi o castrati in età avanzata.
- Rischio di sviluppare emangiosarcomi da 2 a 4 volte superiore.
Conseguenze della sterilizzazione chirurgica precoce nel cane
È stato osservato che un soggetto castrato precocemente va incontro a:
- stentata crescita
- tendenza a sovrappeso od obesità
- genitali infantili (soprattutto nella femmina)
- alterazione del sistema immunitario.
Queste conseguenze sono state osservate come presenti certamente, a causa della mancata influenza positiva degli ormoni sessuali.
Il testosterone e agli altri ormoni sessuali, durante il periodo dello sviluppo sono in grado di connettere parti del cervello che, senza la loro influenza, non comunicherebbero in modo corretto e fluido.
Questo comporta l’impossibilità di consentire alla muscolatura e apparato scheletrico di trasformarsi nel periodo della pubertà, al carattere di formarsi con la giusta sicurezza in sé (potendo sviluppare paure e timori ingiustificati che potrebbero poi trasformarsi in fobie o forme di aggressività), al metabolismo tutto di andare incontro al suo normale sviluppo.
Durante la pubertà gli ormoni sessuali, quando entrano in circolo, consentono lo sviluppo cognitivo-comportamentale del cane che, da cucciolo, grazie alla sua evoluzione in questo stadio, passa ad adulto.
Se noi blocchiamo gli ormoni in questa fase, rischiamo di frizzare, congelare lo sviluppo del cane proprio nello stadio in cui è più confuso, in cui non ha ancora compreso esattamente cosa succede e come si deve comportare.
Guarda la clip del video qui sotto per comprenderlo meglio.
In sunto, un cane a cui non è stata data la possibilità di terminare in modo corretto la sua pubertà, perché subisce la castrazione precocemente, avrà maggiori difficoltà nel comportamento, perché rimarrà un eterno adolescente:
- avrà costantemente atteggiamenti emotivi
- sarà impulsivo e poco riflessivo
- maggiormente vulnerabile allo stress
- difficoltà a superare la frustrazione.
Ad esempio, non riesce ad attendere, a distaccarsi dal proprietario anche per poco tempo, a sopportare piccole prove.
Ormoni e comportamento nel cane: come lo influenzano?
Veniamo all’influenza degli ormoni sessuali sul comportamento. Moltissimi studi in ambito umano hanno correlato il comportamento all’attività ormonale.
Alcune ricerche hanno fatto lo stesso in ambito canino.
Il comportamento, è fortemente correlato alla presenza di ormoni sessuali.
Nella fattispecie gli steroidi influiscono su:
- condotta sociale – interazione tra soggetti
- pianificazione dell’azione – adesso faccio questo, e otterrò quest’altro
- concentrazione – capacità di svolgere compiti affidati (cani da lavoro o sportivi)
- orientamento e abilità pratiche – movimento nello spazio del corpo
- capacità di giudizio – valutazione se una situazione sia o meno pericolosa
- capacità empatica – verso altri animali o il proprietario
tutti comportamenti provenienti dall’amigdala (la parte del cervello che agisce sulle nostre emozioni) e dalla corteccia (che elabora le esperienze e le reazioni razionali, in base ai dati provenienti dall’amigdala).
L’ossitocina poi, il cosiddetto “ormone dell’amore”, influenza il rapporto e l’interazione uomo-cane e cane-uomo e, se viene a mancare, può provocare alterazioni anche a questo livello.
Come la sterilizzazione influenza il comportamento del cane?
Il motivo più frequentemente addotto alla richiesta di castrazione nel cane maschio è legata al suo comportamento aggressivo. Quindi ci chiediamo: si calmerà davvero?
La risposta è che potrebbe non calmarsi affatto né diventare meno aggressivo.
Ci sono moltissime cause legate all’aggressività che possono essere valutate solo con una visita comportamentale.
Questo problema è molto complesso da gestire e quindi non è pensabile che la sola castrazione possa, in qualche modo, dare una risposta efficace.
Esistono addirittura cause geneticamente trasmissibili dell’aggressività o cause in cui la sterilizzazione può addirittura essere controindicata perché potrebbe aggravarne l’importanza.
Studi sul Golden Retriever, Springer Spaniel e Cocker Spaniel hanno dimostrato come l’aggressività possa aggravarsi a causa della sterilizzazione.
Perché sterilizzare il cane maschio e a che età?
Il motivo per cui si può decidere di castrare il cane maschio è essenzialmente collegato alla prevenzione di tumori testicolari e prevenzione delle nascite.
Se ci sono problemi comportamentali, è fondamentale chiedere sempre una consulenza a un veterinario comportamentalista che valuti le reali cause del disagio o del comportamento molesto, perché solo se è collegato all’effettiva influenza degli ormoni sessuali, allora potrà risolversi, diversamente potrebbe anche aggravarsi.
Come detto precedentemente, il momento migliore per farlo è far passare la maturazione sessuale e sociale, in quanto dopo questa avviene anche la maturazione cognitiva.
In questo modo il soggetto avrà la capacità di:
- modulare le risposte all’emotività
- ridurre l’impulsività
- avere un comportamento sociale equilibrato
- avere il controllo delle emozioni.
L’età esatta della fine della pubertà nel maschio non è possibile stabilirla in modo preciso e va dall’anno e mezzo ai due anni.
Ecco perché sarebbe importante far valutare anche questo aspetto dall’esperto in comportamento.
Tipi di sterilizzazione
Le soluzioni per rendere un soggetto sterile, quindi non capace di riprodursi passa attraverso due vie: una chirurgica e una farmacologica.
Tra le soluzioni chirurgiche esistono diverse opzioni:
- asportazione dei testicoli – definitiva, elimina l’organo che produce gli ormoni e gli spermatozoi
- chiusura dei dotti deferenti – semi definitiva, non consente il passaggio degli spermatozoi, ma lascia intatta la possibilità di produrre ormoni, quindi mantiene intatto l’istinto del cane
- castrazione chimica – attraverso l’impianto di un diffusore di un particolare farmaco a rilascio graduale, il cane è temporaneamente sterile.
Quando scegliere la castrazione chirurgica o quella chimica nel cane maschio?
Fatte tutte le premesse precedentemente descritte, vediamo quale tipo di intervento scegliere.
La castrazione chirurgica (con asportazione dei testicoli) è certamente consigliata quando è possibile affrontare senza problemi un intervento chirurgico in anestesia totale:
- se siamo di fronte a problemi patologici del testicolo come tumori che necessitano della loro asportazione,
- quando c’è realmente un problema che è stato diagnosticato come provocato dalla presenza degli ormoni sessuali.
In questi casi, di solito la risoluzione del problema è quasi immediata rispetto all’intervento.
La sterilizzazione attraverso la chiusura del dotto deferente è un’ottima opzione perché lascia intatto l’organo che produce gli ormoni, impedendo la riproduzione.
Sarebbe scelta elettiva se un cane deve essere sterilizzato, per esempio in caso di affido di cani randagi, oppure in alcuni accordi tra nuovo proprietario e allevatore che non vuole che il soggetto ceduto possa riprodursi.
Anche in caso di possibilità di trasmissione di malattie congenite (e rischio di riproduzione) questo tipo di intervento può essere una opzione percorribile.
La castrazione chimica è un’ottima opzione quando:
- non si vuole effettuare un intervento definitivo,
- in caso di cani conviventi di sesso differente, in attesa di raggiungere la maturità della femmina e passare il primo calore senza problemi, si può fare un impianto del farmaco che renderà sterile il maschio e consentirà alla femmina di fare il primo calore,
- non si è certi che la sterilizzazione sia davvero la soluzione al problema comportamentale per cui è stato proposto li trattamento di castrazione
- in tutti i casi in cui il rischio anestesiologico è troppo alto.
Per approfondire ancora di più l’aspetto comportamentale della sterilizzazione del cane maschio, segui il webinar “Si calmerà? della dott. Maria Chiara Catalani“
Bibliografia
- Canine prostate carcinoma: epidemiological evidence of an increased
risk in castrated dogs
E. Teske a,*, E.C. Naan a, E.M. van Dijk a, E. Van Garderen b, J.A. Schalken a,c - sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0018506X16304810?via%3Dihub
- The English Cocker Spaniel: preliminary findings on aggressive behaviour
- Phenotyping of Aggressive Behavior in Golden Retriever Dogs with a Questionnaire