Per somministrare un’alimentazione salutare ed equilibrata al proprio gatto è necessario, soprattutto fare una premessa.
Il gatto può essere nutrito con una dieta casalinga o industriale.
Se il tuo desiderio è quello di fare una dieta casalinga, attenzione al “fai da te”, che è molto pericoloso.
Carenze o eccessi di micro e macronutrienti possono facilmente ammalare il tuo gatto!
Ecco perché è fondamentale affidarsi a un Nutrizionista che possa consigliarti sul da farsi, tenendo conto dello stato di salute del gatto, tipo di vita, età e predisposizione.
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Gatto carnivoro stretto: cosa significa?
Fatta questa premessa, parliamo della natura del gatto.
Il gatto è un felino, con una dieta basata quasi totalmente su alimenti di origine animale (piccoli roditori, uccellini, lucertole, topolini). È definito, quindi, un carnivoro stretto.
La dentatura, l’apparato digerente e il comportamento si sono evoluti in funzione dell’attività predatoria.
Anche se domestico, il gatto non ha cambiato il suo bisogno nutrizionale, quindi la sua alimentazione ha un maggior fabbisogno di proteine rispetto a molti altri mammiferi.
Allo stesso modo non ha cambiato le sue abitudini comportamentali, ed è il motivo per cui è bene creare un ambiente adatto al gatto che soddisfi dei suoi istinti primari (caccia, riposo, gioco ecc.).
Come sente i sapori il gatto?
I fattori che influenzano il gatto nella percezione dei sapori sono:
- odore,
- sapore,
- consistenza
- temperatura del cibo.
L’odore molto invitante è sufficiente a incoraggiare il gatto a consumare un alimento di per sé poco gustoso.
I gatti hanno sulla lingua papille gustative poco sensibili al gusto dolce, ma molto sensibili ai gusti salato, acido e amaro, come ai componenti della carne.
Anche la consistenza dell’alimento influenza l’appetibilità.
I gatti non sono in grado di masticare in modo efficace: riducono le dimensioni del cibo lacerandolo in pezzi che possano essere ingeriti.
Il cibo in scatola, umido e gustoso, viene consumato rapidamente.
I cibi secchi, con contenuto calorico più denso, sono consumati in modo più lento e costante.
La scelta dell’alimento
I gatti amano una dieta variata (anche perché in natura non trovano solo lucertole o solo piccoli roditori, ma cacciano e mangiano ciò che trovano).
Spesso scelgono un nuovo alimento rispetto ad uno familiare, a condizione che la differenza tra i due non sia troppo marcata, o la palatabilità troppo scarsa.
La scelta dell’alimento può anche essere emotiva.
In caso di stress i gatti adulti tendono a preferire alimenti familiari piuttosto che una dieta nuova e a rifiutare gli alimenti che sono stati associati ad un evento stressante o doloroso
Per lo stesso motivo i gatti rifiutano a lungo un alimento che li ha fatti star male, ad esempio che ne ha provocato il vomito, oppure a cui è stato aggiunto un farmaco dal sapore sgradevole, o un alimento che non hanno digerito.
Attenzione, quindi, quando si hanno gatti già inappetenti, a somministrare farmaci dentro a cibi che mangiano volentieri, potresti togliergli (per molto tempo) il gusto di mangiare anche quello.
Le sostanze nutritive per la dieta del gatto
Nella dieta di un gatto adulto è importante che le proteine costituiscano almeno il 25% sulla sostanza secca.
Le proteine devono avere un alto valore biologico, devono quindi derivare da carni, uova e latte.
Certe sostanze non digeribili, come peli e piume, pur avendo un elevato contenuto di proteine, hanno un valore biologico nullo. Quindi, oltre alla percentuale di proteine contenute, è importante la loro qualità.
In gravidanza e lattazione le gatte vanno alimentate con cibo per gattini, più ricco di proteine.
Anche gli animali malati o debilitati hanno un maggiore fabbisogno di proteine.
Consigli pratici per alimentare il gatto
Ci sono diversi modi in cui l’alimentazione può essere manipolata per stimolare il consumo di cibo da parte del gatto inappetente o malato.
Il cibo deve essere:
- a temperatura ambiente o tiepido, in modo da emanare profumo che lo invoglierà a mangiare
- offrire piccole quantità di cibo gradevole e tiepido – con il passare delle ore il cibo nella ciotola ore diminuisce l’odore rilasciato
- variare sapori e consistenza (umido o secco) può aumentare la quantità di cibo assunto.
Se per il trattamento di una malattia è necessaria una dieta speciale, è preferibile introdurla gradualmente, insieme alla sua dieta originale (salvo controindicazioni mediche).
Infine, poiché nei momenti di stress il gatto preferisce una dieta conosciuta, in caso di ricovero o di trasferimento in pensione per u breve periodo, puoi aiutarlo fornendo al Veterinario o alla pensione il suo cibo abituale.
Dieta del gatto
La dieta “in natura” dei gatti, è costituta da circa:
- 45% di proteine
- il 45% di grassi
- 4-5% di carboidrati.
È molto difficile, se non impossibile, riuscire a preparare una dieta casalinga completa e bilanciata senza specifiche competenze di nutrizione animale.
Un errore grave è ad esempio alimentare il gatto con sola carne o polpa di pesce, che sono quasi completamente privi di calcio e causano gravi difetti scheletrici.
Se si decide invece di ricorrere agli alimenti commerciali, è importante scegliere un alimento di qualità.
Non necessariamente le marche più pubblicizzate o più costose sono le migliori. Farsi consigliare dal Veterinario Nutrizionista è certamente la scelta più corretta.
Crocchette o scatolette?
Le crocchette hanno indubbi vantaggi, sono più economiche e meno deperibili.
Gli alimenti umidi sono più ricchi di acqua e possono essere indicati in caso di problemi specifici, come per gatti con insufficienza renale, cistiti e calcoli.
Un consiglio generale è quello di somministrare alimenti diversi, in modo da non abituare il gatto a nutrirsi esclusivamente di un solo alimento, diventando “difficile nei gusti” con tutto ciò che ne consegue in caso di necessità dietetiche obbligate per motivi di salute.
Alternare cibo secco e umido può essere un buon metodo per non farlo abituare, oltre a soddisfare le esigenze del gatto.
Per individuare la qualità di un alimento osservate l’etichetta: gli ingredienti, in ordine decrescente per quantità, devono essere di origine animale come carne, pesce, uova, o farina di carne o di pesce, preferibilmente non sottoprodotti.
Maggiore è la percentuale di carboidrati, più scadente è il prodotto.
Gli errori da evitare
Di seguito una lista di errori da non commettere nell’alimentazione del gatto.
- Non dare al gatto cibo per cani: i gatti hanno fabbisogni alimentari diversi dai cani, ad esempio hanno bisogno di più proteine nella loro dieta e di alcuni aminoacidi specifici.
- Gli alimenti commerciali a basso prezzo difficilmente sono di buona qualità, perché le materie prime di qualità hanno un costo.
- Nutrire il gatto esclusivamente con carne, tonno in scatola o polpa di pesce causa gravissime carenze di calcio che danneggiano lo scheletro, soprattutto nei gattini in crescita.
- Evitare ritagli grassi, bianco d’uovo crudo, ossa e lische.
- Il fegato va dato in quantità molto modesta perché può causare tossicità da eccesso di vitamina A e il polmone ha valore nutritivo molto scarso.
Come gestire il cambio di alimentazione
In caso di passaggio a un nuovo cibo è importante la gradualità.
Un improvviso cambio di alimentazione può alterare repentinamente la flora batterica, rendendo più difficile la digestione e causando disturbi intestinali.
Per evitare problemi il passaggio al nuovo alimento può richiedere 7-10 gg.
Si consiglia di integrare gradualmente il cibo nuovo con il cibo vecchio, aumentando in proporzione le quantità.
Dopo circa un mese dal cambio di alimentazione, verificare lo stato generale del gatto: occhi lucenti, un mantello lucido e in ordine, uno stato di nutrizione ottimale (non troppo magro e non troppo grasso), feci compatte e non troppo odorose e tanta vitalità vi faranno capire che l’alimentazione è giusta.
Le diete terapeutiche
Gli studi di nutrizione hanno fatto notevoli progressi negli ultimi anni permettendo di formulare una varietà di alimenti specifici per molte condizioni patologiche (come diabete, insufficienza renale, obesità, calcoli urinari, convalescenza, allergia alimentare, disturbi intestinali).
Queste diete, che vanno somministrate solo su specifica prescrizione e secondo le indicazioni del veterinario, possono rappresentare un valido aiuto nel trattamento di molte condizioni.
Gli integratori
Se si somministra al gatto una dieta commerciale di elevata qualità non si deve aggiungere alcun integratore minerale o vitaminico, perché si creerebbe un eccesso pericoloso per la salute.
Nel caso di diete casalinghe, prima di somministrare integratori è preferibile chiedere consigli al Veterinario per evitare di creare squilibri.
Talvolta gli integratori vengono prescritti a gatti debilitati o malnutriti, ma è anche possibile evitarne l’uso ricorrendo ad una dieta bilanciata o a un alimento commerciale specifico molto nutriente, calorico e digeribile.
La frequenza dei pasti: ogni quanto dare cibo al gatto?
Il gatto ama fare pasti piccoli e frequenti, circa 10-20 al giorno; questo rispecchia l’attività predatoria del gatto selvatico, che uccide e consuma piccole prede più volte al giorno, se la caccia ha successo.
Nei gatti che non hanno problemi di soprappeso e in quelli in crescita è possibile lasciare il cibo sempre a disposizione, in particolare se è del tipo secco.
Un gatto sano e attivo normalmente mangia la quantità di alimento utile a soddisfare le sue necessità caloriche, e non di più.
In appartamento, il gatto ha minori possibilità di praticare esercizio fisico e spesso si annoia.
Razionare quindi l’alimento per evitare problemi di obesità.
In tal caso la quota totale giornaliera può essere divisa in 5-6 piccoli pasti.
È importante seguire una routine, lasciando il cibo a disposizione a orari fissi, senza mai cedere alle richieste.
Il gatto impara rapidamente gli orari dei pasti.
Evitare di allungare cibo dal piatto: molti alimenti che sono buoni per noi, possono essere cibi tossici per loro.
Il consumo di erba
I gatti amano moltissimo ingerire fili d’erba, cosa che può apparire insolita per un carnivoro.
Si ritiene che il gatto mangi erba per indurre il vomito grazie all’azione meccanica dei fili d’erba sulla parete dello stomaco; in questo modo può liberarsi di sostanze indigeribili come il pelo ingerito leccandosi.
In mancanza di erba molti gatti d’appartamento si adattano a ingerire le piante in vaso, con il pericolo di avvelenarsi.
Si può ovviare al problema lasciando a disposizione del gatto dell’erba coltivata, di cui si trovano i semi in vendita nei negozi per animali.