Età del cane
La speranza di vita degli animali da compagnia è aumentata significativamente.
Molti sono stati i progressi nella medicina geriatrica veterinaria, ma anche un miglioramento dell’alimentazione e delle condizioni igieniche, una maggior consapevolezza del proprietario, una maggior attitudine alla medicina preventiva hanno decisamente aumentato la vita media di cani e gatti con una qualità di vita decisamente superiore rispetto agli anni precedenti.
Cosa accade nell’invecchiamento
L’avanzare dell’età porta a modificazioni fisiologiche:
- viene meno l’efficienza dei diversi organi
- si riduce la capacità dell’organismo di adattarsi alle aggressioni dei fattori esterni
- diminuisce la capacità di mantenere in equilibrio il metabolismo.
Le modificazioni morfologiche e funzionali secondarie all’invecchiamento, sono causa di una diminuita capacità di risposta allo stress e di rallentamento dei meccanismi di guarigione.
Ecco perché, è necessario aumentare la vigilanza sulla salute e controllare l’efficienza delle diverse funzioni organiche.
Quando un cane o un gatto è da considerare anziano?
Definire l’età dell’inizio della vecchiaia non è facile, esistono infatti differenze legate alla razza, alla taglia, all’alimentazione, alle condizioni di vita e molto altro.
L’American Animal Hospital Association ha però stabilito una tabella per cui gli animali si definiscono anziani a seconda di due variabili principali: peso e taglia.
- Cane di piccola taglia e gatti – peso: 0-9 Kg – età avanzata: 11 anni
- Cani taglia media – peso: 10- 22 Kg – età avanzata: 10
- Cani di grossa taglia – peso: 23-40 Kg – età avanzata: 8
- Cani di taglia gigante – peso: + di 40 Kg – età avanzata: 7
Età del cane rispetto all’uomo
La filastrocca per cui un cane vive un anno di vita umana come se fossero 7 anni non è proprio corretta.
La questione, infatti è più complicata, proprio per le tante variabili che entrano in gioco, ma è soprattutto il peso la variabile principale.
Ad esempio, è vero che un animale sovrappeso od obeso invecchierà prima rispetto a un soggetto normopeso.
Ad esempio: un cane di 11 anni che pesa oltre i 45 kg, ha un’età pari a 71 anni dell’uomo, contro i 58 anni del cane che ha 11 anni e pesa tra i 7 e i 14 Kg.
Queste variabili sono molto importanti in quanto è dalla medicina umana che si sono tratte le valutazioni su quando sia necessario effettuare controlli periodici e con che frequenza nel soggetto anziano.
Quando e ogni quanto eseguire un check-up?
I controlli medici volti a minimizzare le conseguenze dell’invecchiamento devono incominciare all’inizio della seconda metà della vita del nostro animale.
Si deve trattare infatti di medicina preventiva i cui scopi sono:
- la diagnosi precoce delle malattie, ad uno stadio in cui sono curabili e le conseguenze possono essere limitate
- l’instaurare misure specifiche per evitare l’insorgere o l’aggravarsi delle malattie più frequenti nel paziente geriatrico.
È bene ricordare che uno degli effetti dell’invecchiamento è la minor capacità di smaltire i farmaci (come gli anestetici).
Ecco perché, riconoscere per tempo alcuni problemi (come le parodontopatie – malattie orali) consente di effettuare pratiche chirurgiche che necessitano di anestesia in un momento in cui il paziente è ancora in grado di superarla senza troppa fatica.
Inoltre, intervenire su soggetti anziani o geriatrici, in condizioni di emergenza è certamente molto più complesso: è quindi condizione da cercare di evitare con ogni mezzo.
Proprio per questo se hai un gatto o un cane non più giovanissimo è opportuno iniziare a programmare insieme al veterinario di fiducia un calendario di check-up, inizialmente almeno una volta all’anno e poi per i più anziani ogni sei mesi.
In funzione del singolo caso (condizioni mediche, storia clinica, stile di vita) si proporrà l’esecuzione di visite specialistiche e/o accertamenti diagnostici quali esami del sangue (emocromo, pannello ematochimico, emogas), radiografie, ecografia addominale, ecocardiografia o altro.
Problemi di maggior riscontro negli animali anziani
Le malattie a cui i soggetti anziani o geriatrici vanno più spesso incontro coinvolgono molti organi:
- Patologie cardiache
- Obesità, sovrappeso
- Neoplasie
- Patologie dei denti e del cavo orale
- Patologie di fegato, reni e vie urinarie
- Patologie scheletriche e delle articolazioni
- Patologie oculari
- Squilibri ormonali
- Patologie dell’apparato genitale
- Disturbi comportamentali
Cosa devo fare per aiutare il mio animale anziano?
Oltre a predisporre dei protocolli di prevenzione insieme al tuo medico curante sarà importante avere accortezze anche per quanto riguarda la vita in casa o fuori (se vive all’esterno).
Di seguito alcuni consigli:
- farlo camminare su pavimenti ruvidi – pedane, passerelle, tappeti soprattutto in soggetti con dolori articolari servono a sostenere meglio il peso e non farlo scivolare
- evitare le temperature estreme – la termoregolazione nell’anziano è meno efficiente, quindi non riescono a sopportare il troppo caldo o il troppo freddo come prima.
Adibire giacigli areati o riscaldati a seconda della stagione - assecondarlo nel gioco tranquillo – obbligarlo a fare gli stessi movimenti e giochi di quando era un cucciolo può essere frustrante, ci vuole pazienza e adattamento
- stargli accanto e rassicurarlo – potrebbe avere un calo della vista e dell’udito per cui sentirsi meno sicuro. Fargli sentire la tua vicinanza lo rassicura.
In conclusione ecco le 3 cose da fare
- Confrontati con il tuo veterinario per un piano di medicina preventiva ad hoc per il tuo animale
- Adatta l’ambiente in cui vive per consentirgli di fare meno fatica
- Stagli vicino, come lui è stato vicino a te negli anni in cui era più attivo.