In caso di insufficienza renale i reni possono andare incontro ad alterazioni così gravi che i danni strutturali alle unità filtranti (nefroni) diventano irreversibili e con il tempo sviluppano uno stato tossico per l’organismo, lo stato uremico, che diventa a sua volta una grave malattia che compromette il normale funzionamento dell’organismo, indipendentemente dalla causa che lo ha provocato.
La dialisi nel cane e nel gatto viene normalmente applicata nelle patologie acute provocate da agenti tossici o infettivi.
Riguardano patologie che colpiscono la parte tubulare del nefrone (l’unità filtrante del rene).
Infatti i tubuli renali possono andare incontro a gravi alterazioni in caso di:
- ingestione di certe sostanze tossiche
- eccessiva ingestione di farmaci antinfiammatori
- malattie infettive come la leptospirosi.
In questi casi il danno che si sviluppa può bloccare completamente il flusso di urina nel rene, determinando il blocco renale.
Nei casi più lievi, un’adeguata e corretta terapia fluida può aiutare a risolvere il problema; ma se ciò non avviene e si insiste a somministrare fluidi si provoca un vero e proprio avvelenamento da acqua con edema renale ed accumulo di liquidi nelle cavità corporee.
Questa situazione non è compatibile con la vita se persiste oltre due-tre giorni.
In questi casi l’emodialisi, permette alla macchina di sostituirsi al rene, rimuovendo gli eccessi di fluidi, le tossine e le sostanze patologiche prodotte dall’organismo in questi casi.
Se l’intervento è tempestivo, entro due – tre giorni, ci sono buone possibilità di permettere al rene di ricuperare la sua funzionalità e gradatamente tornare alla sua normale attività.
Anche il peggioramento acuto di malattie renali croniche, può essere trattato con l’emodialisi che permette di bloccare il peggioramento acuto e far tornare il rene alle condizioni precedenti al peggioramento.
Un esempio: la Leishmaniosi è una malattia comune e molto grave in tutta l’area Mediterranea.
Può provocare danni renali molto gravi che determinano lo sviluppo di una malattia cronica, difficile da gestire.
Spesso all’inizio della terapia l’uso dei farmaci anti leishmania possono peggiorare la funzionalità renale, compromettendo la gestione del paziente.
In questi casi, l’emodialisi, eseguita tempestivamente, può aiutare a superare la fase acuta grave e riportare la funzionalità renale ad un livello che permette il completamento della terapia.
Da alcuni anni, sulla base dell’esperienza sviluppata con l’emodialisi, la terapia extracorporea, anche in medicina veterinaria, prevede l’uso della plasmaferesi.
Si tratta di una terapia che utilizzando le stesse macchine che si usano per la CRRT o emodialisi continua, con l’uso di particolari filtri permettono la separazione della parte cellulare del sangue dal plasma e la sua sostituzione.
Questa sostituzione del plasma permette di curare innumerevoli patologie, essenzialmente di natura tossica ed immunologica.
Un uso che si applica con successo è nel:
- trattamento delle anemie emolitiche immunomediate del cane
- nelle sindromi da iperviscosità del sangue
- nella miastenia grave
- nelle complicanze degli avvelenamenti da morso di vipera.