Come funziona la visita omeopatica veterinaria?
Cosa sono i rimedi omeopatici?
Quando rivolgersi al veterinario omeopata?
Quando non è indicata l’omeopatia veterinaria?
Quanto impiega a guarire il mio animale con l’omeopatia?
I rimedi omeopatici hanno effetti collaterali?
Come funziona la visita omeopatica veterinaria?
Il Veterinario omeopata ha la necessità di effettuare una approfondita anamnesi (una sorta di intervista al proprietario) per capire non soltanto i sintomi presenti nel momento in cui si porta l’animale, ma anche il contesto in cui vive, le patologie pregresse, le sue abitudini alimentari, come dorme, come interagisce con il mondo esterno e interno alla famiglia.
Sarà, quindi, importante comprendere se ci sono stati cambiamenti o traumi di qualunque genere più o meno manifesti nel momento in cui un sintomo è comparso.
La comprensione anche del carattere e temperamento del paziente sarà molto importante.
La visita, quindi è molto simile alla normale valutazione anamnestica del medico veterinario allopata (tradizionale), ma prende in considerazione anche gli aspetti psicofisici del soggetto.
Una volta conosciuto il paziente attraverso gli occhi del proprietario, e attraverso una valutazione degli aspetti caratteriologici del soggetto il Medico Veterinario Omeopata passa alla visita clinica.
Sarà lui a poter richiedere anche altri approfondimenti diagnostici che possano ulteriormente chiarire aspetti meno evidenti.
Tutto questo per cercare di giungere a una diagnosi clinica tradizionale il più corretta possibile.
Cosa sono i rimedi omeopatici?
I rimedi omeopatici sono le formulazioni ottenute da sostanze provenienti dal mondo animale, vegetale o minerale, trattate in modo particolare, diluite e dinamizzate secondo l’insegnamento di Samuel Hahnemann (1755-1843) e scuole seguenti.
Egli scoprì che un determinato rimedio era capace di produrre sintomi in un soggetto sano, e intuì che la stessa sostanza potesse curare gli stessi sintomi in un soggetto malato. (Legge di Similitudine)
Hahnemann sperimentò su sé stesso e sui suoi collaboratori moltissime sostanze, registrando gli effetti e i sintomi prodotti (creando così la prima Materia Medica, il libro da cui l’omeopata trae lo studio di sintomi e rimedi).
I rimedi contengono la sostanza di partenza in modo estremamente diluito, tanto da non lasciarne traccia al suo interno se non nella memoria dell’acqua in cui è stato diluito e dinamizzato.
Il concetto di “memoria dell’acqua” è un campo di ricerca molto vasto nei settori della Chimica, della Biologia e della Fisica (soprattutto la Fisica Quantistica) con un numero notevole di pubblicazioni ed evidenze scientifiche.
Il rimedio così ottenuto spinge l’organismo a reagire e guarire, secondo il principio della similitudine.
Quando rivolgersi al veterinario omeopata?
Il medico Veterinario omeopata cura l’organismo del pet nella sua totalità e può essere consultato praticamente in tutti i contesti sia acuti che cronici quali (a solo titolo di esempio), ma non soltanto:
- patologie respiratorie, come le riniti, tracheiti e bronchiti acute e croniche anche a sfondo allergico, ecc.,
- patologie dell’apparato urinario, come le cistiti, l’insufficienza renale cronica ecc,
- patologie gastroenteriche, come in caso di gastriti ed enteriti acute e croniche,
- infezioni virali,
- condizioni artrosiche,
- patologie cutanee (soprattutto allergiche),
- disbiosi,
- Malassezia,
- disturbi comportamentali e altro.
È bene chiarire però, che l’omeopatia non cura il sintomo, l’organo, la malattia in sé, ma aiuta l’organismo a ripristinare l’equilibrio (omeostasi) e a mantenerlo e questo è fortemente influenzato dal paziente.
Ecco perché ogni animale con sintomi simili potrebbe richiedere rimedi differenti.
L’Omeopatia offre opzioni terapeutiche laddove i trattamenti convenzionali hanno fallito o stagnano, quando non esistono terapie per il problema, oppure dove sono controindicati o non tollerati i farmaci convenzionali.
Non ci sono controindicazioni per l’Omeopatia legate all’età, alla gravidanza o a patologie acute o croniche preesistenti, nè effetti collaterali.
In determinati casi il rimedio omeopatico può favorire una reazione organica con ricomparsa di vecchi sintomi o crisi eliminatorie, fenomeno questo ben conosciuto dalla metodologia omeopatica e segno di riattivazione dei meccanismi autoriparativi dell’organismo.
Quando non è indicata l’omeopatia veterinaria?
Il trattamento omeopatico è sempre applicabile, ma ci sono situazioni in cui deve essere associato alla medicina tradizionale:
- quando è necessario l’utilizzo di antibiotici (perché l’organismo non riesce a contrastare con il solo rimedio l’azione batterica)
- quando è necessario l’intervento chirurgico
- quando ci sono alterazioni anatomiche importanti
- in caso di neoplasie
- nelle situazioni iperacute e di emergenza in cui si può aiutare con l’omeopatia, ma è necessario intervenire soprattutto con la medicina tradizionale.
In generale, sarà il Medico Veterinario Omeopata a valutare la necessità di integrare altri trattamenti.
Quanto impiega a guarire il mio animale con l’omeopatia?
La risposta è dipende da molti fattori legati allo stato di reattività energetica del soggetto malato.
Il ripristino dell’equilibrio nelle patologie croniche specie se inveterate può anche essere lungo.
L’organismo ha bisogno di ritrovare un nuovo ordine di equilibrio e passare progressivamente attraverso diversi stadi di “malessere” via via sempre meno gravi fino a ritrovare la stabilità e la salute.
Nei casi acuti, soprattutto quando il rimedio è particolarmente efficace, può esserci una guarigione in poche ore.
I rimedi omeopatici hanno effetti collaterali?
Uno dei vantaggi del rimedio omeopatico è l’assenza di effetti collaterali.
Se il rimedio non riesce a equilibrare l’organismo, non ha alcun effetto negativo su di esso, non essendoci effetti residui legati ad accumuli di residui di farmaci, molecole ecc., sia a livello organico che ambientale.
È questo il motivo per cui si utilizzano questi rimedi anche in ambito di allevamento di animali destinati all’alimentazione umana.