Perché gli animali possono mangiare le piante tossiche?
Foglie, piante, rametti possono sembrare, ai loro occhi, divertenti giochi da prendere in bocca e masticare.
Alcune bacche colorate, poi, diventano proprio dei perfetti attrattivi per loro.
Anche animali adulti possono essere attratti da oggetti pericolosi.
In particolare, gli animali affetti da disturbi del comportamento come la pica (cioè la tendenza a cibarsi di oggetti non destinati all’alimentazione) potrebbero mettere in bocca parti di piante tossiche.
Infine, soggetti sani, ma lasciati soli a lungo, per noia, potrebbero masticare queste piante e intossicarsi.
I gatti, poi, hanno la tendenza a cercare parti verdi (di solito erba) per liberarsi l’intestino.
Se trovasse solo piante tossiche in casa potrebbe facilmente avere problemi.
Ecco, allora l’assoluta necessità di conoscere il pericolo di avere, sul terrazzo, in giardino o nei luoghi accessibili agli animali piante ornamentali potenzialmente pericolose per cani e gatti.
Vediamo, di seguito un elenco di alcune delle piante più diffuse e utilizzate come ornamento nelle nostre case e giardini.
Azalea (Rhododendron)
L’intera pianta è tossica.
La tossina responsabile dei sintomi aumenta la permeabilità di membrana al sodio favorendo l’entrata dell’elettrolita nella cellula.
A livello miocardico mima l’effetto di intossicazione da digitale.
Sintomi
I sintomi, che compaiono a circa 6 ore dall’ingestione sono:
- scialorrea
- nausea
- vomito
- epifora
- bradicardia
- collasso cardiocircolatorio
- debolezza
- stupore
- coma
- convulsioni
- morte.
Trattamento
L’ingestione di queste piante richiede la decontaminazione con carbone (preceduto o meno da vomito o lavanda gastrica) e la somministrazione di protettori della mucosa.
La presenza di possibili alterazioni del cuore e di sintomi neurologici richiede un’attenta sorveglianza della funzionalità di questi organi e l’uso di farmaci specifici per controllare i sintomi: rivolgersi subito al Medico Veterinario!
Cactus (Lophophora)
L’intera pianta è tossica contenendo sostanze alcaloidi.
Sintomi
I sintomi sono del tutto simili a quelli provocati da alcune sostanze allucinogene:
- allucinazioni
- ansia
- tremori
- delirio
- euforia
- depressione
- vomito
- diarrea
- crampi addominali.
Trattamento
Il trattamento è sintomatico non esistendo alcun antidoto.
Sarà fondamentale la somministrazione di carbone attivo e/o lavanda gastrica.
Fondamentale rivolgersi al pronto soccorso veterinario prima possibile.
Cycas (Cycas Revoluta)
I semi causano intossicazione nel cane, ma sembrano essere tossiche anche altre parti della pianta.
Sintomi
Compaiono entro 12 ore dall’ingestione. Le manifestazioni più gravi si sviluppano nel giro di pochi giorni
I sintomi più frequenti sono:
- anoressia
- vomito
- dolore addominale
- per tossicità al fegato (ittero, ascite, cirrosi)
- Coagulopatia – che può causare epistassi (fuoriuscita di sangue dal naso) emottisi (fuoriuscita di sangue quando tossisce), melena (sangue nelle feci di colore scuro, per sangue ingerito), ematochezia (emissione di sangue rosso vivo, proveniente dalle parti più periferiche dell’intestino), emartrosi (versamento di sangue nelle articolazioni).
Alterazioni di Laboratorio:
- aumento di bilirubina ed enzimi epatici
- ipoproteinemia
- iponatriemia
- ipocalcemia
- ipokaliemia
- azotemia
- alcalosi metabolica.
Trattamento
La prognosi è, spesso, sfavorevole, non esiste trattamento specifico se non quello di supporto e sintomatico, ma è fondamentale la somministrazione di carbone attiva, lavanda gastrica il prima possibile e controllo della funzionalità epatica e renale.
Anche in questo caso è fondamentale rivolgersi al Pronto Soccorso Veterinario il prima possibile.
Digitale (Digitalis Purpurea) – Oleandro (Nerium spp)
Mughetto (Convallaria majalis)
L’intera pianta e l’acqua del vaso sono tossici.
Queste piante contengono dei glicosidi cardioattivi che causano rallentamento del battito cardiaco fino all’arresto.
Sintomi
- Dolore addominale
- scialorrea (ipersalivazione molto abbondante)
- nausea
- vomito
- irritazione locale delle membrane mucose.
- Polso lento e duro (fase iniziale), veloce e duro (stadio avanzato).
- Ipotensione
- atassia,
- collasso e morte (sintomi legati alle alterazioni elettrocardiografiche).
- Possibile midriasi (dilatazione della pupilla)
- Possibile ipocalcemia
- iperkaliemia
- ipoglicemia.
Trattamento
Il tratto gastroenterico andrebbe decontaminato attraverso induzione del vomito o la lavanda gastrica secondo necessità.
A seguire la somministrazione di carbone attivo e/o di purganti.
Le aritmie cardiache possono essere trattate con antiaritmici.
Sono stati utilizzati con successo anche dei frammenti anticorpali specifici antidigitale.
Dieffenbachia (Dieffenbachia Maculata)
L’intera pianta è tossica: radici, foglie e fusto, nel quale è presente un lattice, molto irritante, contenente i principi tossici.
La maggior parte delle intossicazioni riguarda i cani che, comunque, mostrano effetti clinici lievi o mode-rati.
In genere, guariscono completamente.
La tossicità è dovuta alla presenza nel lattice di ossalato di calcio ed acido ossalico, entrambi molto irritanti per le mucose e causa a volte di rilascio di istamina.
Sintomi
La dolorabilità buccale al contatto con la pianta provoca:
- scialorrea
- cambio di voce
- gonfiore della bocca – raramente causa ostruzione delle vie aeree, in particolare se c’è il rilascio massiccio di istamina
- nausea
- vomito
- diarrea
Questi sintomi compaiono, di norma dopo circa 4 ore.
Molto rare aritmie, midriasi, coma e morte.
La dolorabilità buccale immediata al contatto con la pianta provoca:
Molto rare aritmie, midriasi, coma e morte.
Trattamento
Sciacquare il cavo orale con acqua e bicarbonato (o anche latte che fa precipitare gli ossalati solubili), somministrazione di antistaminici e protettivi della mucosa gastrica.
È indicato, se non sono passate più di due ore dall’ingestione la somministrazione di emetico per allontanare le parti vegetali irritanti ingerite.
Lilium (Lilium spp.)
L’intera pianta è tossica soprattutto nel gatto, ma non si conoscono però le sostanze che ne determinano la causa.
Sintomi
I sintomi sono aspecifici, per lo più ascrivibili a condizioni di insufficienza renale acuta anurica (assenza di urine) in 24-48 ore.
Trattamento
In caso di ingestione di parti della pianta è bene somministrare carbone attivo ed effettuare una lavanda gastrica.
La fluidoterapia per mantenere una buona perfusione renale è da effettuare il prima possibile con buoni risultati se si intraprende molto presto.
In caso di insufficienza renale acuta la mortalità è molto alta a meno di riuscire a effettuare trattamenti di dialisi.
Stella di Natale (Euphorbia Spp.)
Le foglie, lo stelo e la linfa sono blandamente tossiche.
Sintomi
Sono rare le intossicazioni di cani e gatti che, per lo più, rimangono asintomatici.
Gli effetti principali dell’ingestione sono di tipo irritante:
- stomatite
- vomito
- scialorrea
- diarrea
- dolore addominale.
Raramente, è segnalato:
- aumento della temperatura
- grave irritazione dell’orofaringe ed esofago
- tosse
- soffocamento
- conati
- tentativi di grattarsi la bocca con le zampe.
Possono anche osservarsi cecità temporanea e manifestazioni coliche.
Trattamento
Nel caso di grandi quantità di foglie assunte è certamente consigliata una lavanda gastrica o induzione del vomito.
In alternativa non esiste trattamento specifico, per cui si procede a terapia sintomatica, fino a remissione dei sintomi.
Guarda il webinar della Dott.ssa Candellone e del Dott. Massoni.
Bibliografia e sitografia
- https://www.fnovi.it/sites/default/files/CAV_vet.pdf
- https://www.aivpa.it/files/upload/rivista_articolo/00050_intossicazioni-indoor-negli-animali-domestici-parte-5-intossicazione-da-piante-da-appartamento.pdf