Cos’è la leishmaniosi canina?
È una malattia grave trasmissibile anche l’uomo.
Per la sua gravità, spesso mortale per il cane, è di grande importanza conoscere sintomi e prevenzione.
È la terza patologia trasmessa da vettori più diffusa e grave al mondo.
Conosciuta soprattutto nel Meridione d’Italia, nelle isole e lungo il bacino del Mediterraneo, questa zoonosi si sta ormai propagando anche in diverse zone del Nord ed è presente praticamente in tutta Italia, anche a causa dei sempre più frequenti spostamenti dell’animale malato.
Come si trasmette la leishmaniosi
La leishmaniosi si trasmette al cane attraverso la puntura di un insetto, il Flebotomo (phlebotomus perniciosus) o Pappatacio il cui aspetto è quello di una piccola zanzara di 2-3 mm di lunghezza, molto silenzioso e giallastro.
Quando il Pappatacio punge un animale infetto assume il protozoo (le Leishmania Infantum) per poi inocularlo a sua volta dopo una nuova puntura, e così avviene il contagio.
A causa dei cambiamenti climatici che hanno determinato un aumento di questi insetti e quindi una più probabile diffusione della malattia anche nei territori del Nord (Piemonte, Valle d’Aosta, Trentino alto Adige, Lombardia, provincia di Brescia e di Verona, soprattutto nelle zone vicine al lago di Garda), sono sempre più frequenti anche nelle zone collinari e quindi non soltanto in pianura o lungo i litorali.
Come reagisce il cane all’infezione?
Dopo che il parassita è stato inoculato ci sono due possibili reazioni:
- cani resistenti – risposta cellulo-mediata, in cui le cellule deputate alla difesa del cane (cellule killer) riescono a contenere il protozoo e a eliminarlo.
Esistono delle razze particolarmente resistenti come il Podenco e il Cirneco dell’Etna che paiono essere particolarmente poco sensibili alla malattia, probabilmente grazie a una selezione naturale che li ha fatti nascere in una zona fortemente endemica da secoli.
Ma esistono anche soggetti che risultano maggiormente resistenti a prescindere dalla razza. - cani recettivi – risposta immunitaria “umorale” in cui proprio gli anticorpi provocano la malattia.
La continua sollecitazione delle cellule del sistema immunitario provocano uno squilibrio immunologico, gli anticorpi non sono efficaci e il patogeno non riesce a essere eliminato.
L’instaurarsi di questo tipo di risposta porta allo sviluppo di sintomi clinici della malattia, in tempi diversi a seconda del paziente.
Ovviamente non esiste una delimitazione netta e assoluta tra le due condizioni: un soggetto può avere una risposta di resistenza e nel tempo sviluppare poi una risposta umorale, così come può accadere il contrario.
La gravità e la serietà della condizione sarà determinata dalla capacità del soggetto di reagire in un senso o in un altro più o meno velocemente.
Sintomi di Leishmaniosi
I sintomi sono determinati dall’accumulo di immunocomplessi (aggregati di anticorpi e antigeni) che si accumulano negli organi target. Gli organi che sono maggiormente colpiti sono diversi, dal rene alla cute alle articolazioni.
La malattia ha soprattutto un andamento cronico.
I sintomi più diffusi sono rappresentati da lesioni cutanee:
- Dermatite secca esfoliativa tipo forfora
- Perdita di peso – in modo più o meno rapido.
- Alopecia – ovvero perdita di pelo intorno agli occhi, sulle zampe, sul dorso.
- Lesioni alle orecchie e occhi – perdono pelo e manifestano vere e proprie ulcere sanguinolente che possono poi subire infezioni secondarie
- Perdita di sangue dal naso (epistassi) dovuta a ulcere nella mucosa orale, in cui sono presenti i parassiti.
- Crescita accelerata delle unghie (onicogrifosi)
- lesioni ai cuscinetti plantari.
Se gli immunocomplessi si depositano in altri distretti si potranno avere:
- Dolori articolari compreso anche mal di schiena: il cane se ne sta spesso immobile in piedi, tenendo la testa bassa per cercare sollievo.
- Lesioni oculari, dovute a una uveite e iridociclite
- ingrossamento dei linfonodi
- a volte febbre
A livello viscerale si riscontrano danni renali, in correlazione ai quali compaiono, col procedere della malattia nei successivi gradi di insufficienza renale.
- polidipsia (aumento della sete)
- poliuria (aumento delle urine)
- anoressia
- dimagramento
- vomito
- diarrea
- ulcere orali
- sino ai segni neurologici
- coma uremico.
Anche la milza può essere coinvolta e, in quel caso si manifesta un suo ingrossamento.
Nonostante la presenza di farmaci per tenere sotto controllo la malattia, dalla Leishmaniosi il cane non può guarire totalmente.
Per questo la prevenzione svolge un ruolo fondamentale.
Come si cura la Leishmaniosi?
La terapia varia a seconda della risposta del soggetto ed è importante rivolgersi al proprio medico veterinario in caso di sospetto di malattia.
Se abbiamo una risposta protettiva da parte dell’organismo, quindi abbiamo cani resistenti, sarà importante potenziare questa risposta.
Diversamente, se il cane non ha reagito e il parassita è riuscito a svilupparsi nell’organismo, il trattamento sarà volto alla sua soppressione.
Fondamentale è riuscire a rallentare la progressione della malattia e la riproduzione del parassita, attraverso anche la somministrazione di farmaci con attività leishmanicida, se si è riconosciuta la fase in cui il parassita si sta replicando.
Sarà poi importante curare la malattia che sopraggiunge a causa della deposizione degli immunocomplessi, trattamento che varierà a seconda della sua gravità.
Il protocollo terapeutico dovrà essere affrontato sulla base della visita clinica, valutando i risultati di una serie di esami ematici e delle urine per controllare le funzionalità d’organo, capire se sono in corso infezioni (glomerulonefriti o altre disseminate in altri organi) e fare una corretta stadiazione della malattia.
Guarda il video del dott. Luigi Venco che spiega quando è bene iniziare la terapia
Prevenzione della Leishmaniosi
Da qualche anno esistono in commercio sia vaccini che immunostimolatori contro la leishmaniosi, protocolli che sono integrati nei Piani di Salute BluVet.
Il vaccino si è dimostrato relativamente efficace, nonostante non riesca a coprire al 100% dalla malattia.
Deve essere ripetuto tutti gli anni, una volta all’anno e ha dimostrato sicurezza con scarsi o nulli effetti collaterali.
La vaccinazione deve essere preceduta da un esame del sangue, un test che verifichi la negatività del cane (titolazione anticorpale).
L’immunostimolazione è rappresentata dalla somministrazione di un farmaco che riesce a favorire lo spostamento della risposta immunitaria verso la sua prevalenza protettiva.
Come prevenire la puntura da parte dei pappataci?
È importante l’utilizzo di repellenti da utilizzare sottoforma di collari antiparassitari repellenti, spot-on o spray.
Questi ultimi in particolare sono da utilizzare prima della passeggiata serale e mattutina.
I pappataci infatti, sono insetti notturni che prediligono le ore centrali della notte e dell’alba per essere attivi.
Non amano, invece, il vento che li disturba facendoli rintanare in luoghi riparati, mentre prediligono ambienti umidi o sotto le frasche e cespugli.
Quindi, se il tuo cane soggiorna per periodi lunghi (dalle tre settimane in poi) in aree endemiche, suggeriamo, oltre all’utilizzo dei consueti repellenti a protezione dalle punture e barriere come zanzariere, anche la profilassi vaccinale o l’immunostimolazione.
Inoltre, dal momento che queste piccole zanzare sono particolarmente attive nelle ore crepuscolari dei mesi estivi, si sconsigliano lunghe esposizioni, in questi orari, all’aria aperta.
In ogni caso, soprattutto nei cani che frequentano zone a rischio, si consiglia vivamente di eseguire una volta all’anno, all’inizio della primavera, un test sierologico che valuti la positività anticorpale, seguita, in caso di esito positivo, da accertamenti diagnostici più approfonditi.
In caso di esito negativo l’utilizzo della profilassi vaccinale.
Se il mio cane è malato può trasmettermi la malattia?
Come abbiamo detto, la Leishmaniosi è una malattia zoonotica (cioè può colpire anche l’uomo).
Ciononostante, se hai un cane malato di Leishmaniosi non potrà trasmetterti la malattia.
Il contatto con il cane non è pericoloso, perché non è contagioso.
Potrà però essere serbatoio di trasmissione attraverso la puntura di flebotomi, per cui è importante curarlo al più presto.