Cos’è la toxoplasmosi?
La toxoplasmosi è una malattia parassitaria provocata da Toxoplasma Gondii, un protozoo che può parassitare numerose specie animali, uomo compreso.
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Come si infesta il gatto?
Il gatto contrae la parassitosi ingerendo forme infestanti del parassita, quindi attraverso l’ingestione di carni crude o poco cotte di animali infestati.(Feci di gatto o felino selvatico nel ciclo epitelio- intestinale)
La futura mamma umana, attraverso l’ingestione di verdure, frutta o altro contaminato dalle feci di un gatto eliminatore di oocisti sporulate.
Gravidanza, gatti e rischi.
La toxoplasmosi in gravidanza è pericolosa in quanto il parassita è in grado di superare la placenta e può provocare aborto o malformazioni nel feto.
Il rischio per le donne in gravidanza è reale se non sono mai entrate in contatto con il parassita e quindi non hanno una capacità immunitaria adeguata.
Il gatto è un pericolo per una donna in gravidanza risultata negativa a toxoplasma?
No, se prendiamo le dovute precauzioni.
Innanzitutto, un gatto può essere positivo o negativo alla toxoplasmosi: si vede effettuando un semplice esame del sangue che può essere richiesto direttamente al medico veterinario.
Un gatto positivo può, in particolari periodi della sua vita eliminare le oocisti con le feci.
Queste non sono immediatamente infestanti ma impiegano 2-4 giorni in condizioni favorevoli (10-30 gradi minimo, 30% di umidità) per diventare pericolose per la donna gravida.
Questo significa che una donna in gravidanza dovrebbe ingerire le oocisti o venirne a contatto con le mucose.
Un gatto negativo non costituisce un rischio ma, se esce dalle mura di casa, può essere utile effettuare controlli regolari durante la gravidanza per assicurarsi che non diventi positivo nell’arco dei 9 mesi.
Nelle nostre strutture, ad esempio, quando incontriamo una donna in gravidanza che possiede un gatto, valutiamo con lei un eventuale percorso di analisi dedicato.
Toxoplasma e gatti durante gravidanza: i consigli per evitare rischi
Come abbiamo detto nel paragrafo precedente, la toxoplasmosi in gravidanza può costituire una seria problematica.
Rischi più alti, quindi, potrebbero esserci quando in casa c’è la presenza di un gatto (il discorso non vale invece per i cani).
Questo significa doversi allontanare dal proprio gatto durante la gravidanza?
Assolutamente no.
Ecco gli accorgimenti che una donna in gravidanza, che non ha mai contratto la toxoplasmosi e che ha un gatto che potrebbe essere portatore dovrà tenere se ha un gatto positivo:
- pulire la lettiera almeno una volta al giorno
- usare guanti e mascherina monouso durante la manovra
- lavarsi accuratamente le mani una volta conclusa l’operazione
- evitare di portare le mani alla faccia (occhi e bocca) se pulisce la lettiera
- evitare di mangiare carne e verdura cruda
In tutti i casi è utile ricordare che il gatto qualora fosse positivo, non sarà per forza eliminatore di oocisti e quindi infettante.
Il gatto potrebbe anche morire di toxoplasmosi encefalica, ma in quella fase non è eliminatore e quindi non è pericoloso per la donna gravida.