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Fermenti lattici per cani: la guida definitiva

Quali fermenti lattici dovrei dare? Per quanto tempo devo darli? Posso somministrarli insieme alla pappa oppure devo darli lontano dai pasti? Servono come prevenzione da quali malattie? Leggere questo articolo ti chiarirà le idee su tutto!

Indice dell'articolo

Perché è importante il microbiota?

Anche se non lo vedi, devi sapere che il microbiota è grandissimo e occupa molto spazio!
Il numero di microrganismi presenti (diviso in più di 2000 specie, quelle fino ad ora individuate) è rappresentato da una cifra a 14 zeri!

Questi microrganismi possono essere presenti in modo trasversale in ospiti diversi, per cui possono essere comuni nell’uomo, nel cane, ratto, cavallo e altre specie, oppure essere presenti solo su una specie (per cui essere specie-specifici).
Altri ancora sono caratterizzanti il microbiota stesso del singolo soggetto (cuore del microbiota – core microbiome).

Per comprendere meglio l’argomento è bene capirsi anche nelle definizioni

Cos’è il microbioTa?

Il microbiota è l’insieme di microrganismi simbiotici (cioè che vivono in simbiosi con l’ospite) che convivono con l’organismo senza provocare danni.

Cos’è il microbioMa?

Il microbioma è l’insieme del patrimonio genetico e delle interazioni ambientali della totalità dei microrganismi di un ambiente, che potrebbe essere un intero organismo (l’essere umano o il cane) o parti di esso (ad esempio, l’intestino o la cute). Quindi esistono molti microbiomi (cutaneo, polmonare, intestinale ecc).

Ecco perché si parla di microbiota e microbioma intestinale, polmonare, cutaneo ecc.

Che funzioni ha il microbiota intestinale?

Questa massa di microrganismi ha diverse funzioni, ma per poterle svolgere è bene ricordare che deve essere in equilibrio.

Per essere funzionale (si dice essere in eubiosi) la barriera deve essere ben popolata e quindi avere tanti microrganismi e biodiversa, cioè avere diversi microrganismi con funzioni differenziate.

funzione dell'intestino

Funzione di barriera da sostanze o patogeni 

Il microbiota limita o impedisce l’attacco da parte di microrganismi patogeni, sostanze tossiche assunte o cibi che possono essere non perfettamente tollerati.

Funzione di cooperazione e comunicazione con il sistema immunitario

Durante le prima fasi di vita dell’organismo, quando il cucciolo passa nel canale del parto e inizia ad alimentarsi col latte materno, il microbiota inizia a popolarsi di batteri lattici.
Al passaggio alla dieta solida i batteri lattici si riducono e inizia la colonizzazione da parte, ad esempio, dei Clostridi.

Questo processo, definito come “reazione dello svezzamento”, consente al sistema immunitario di distinguere i batteri proprio, da cui non sarà necessario difendersi, da quelli estranei (self e not-self).
Quei batteri che non necessitano del coinvolgimento del sistema immunitario saranno considerati self.
Quelli che, invece, non saranno presenti in questa fase, verranno riconosciuti come not self (estranei) e, come tali, da combattere attraverso una reazione immunitaria.

La reazione allo svezzamento è un periodo di tempo variabile (finestra di opportunità) a seconda della specie e che determinerà quali antigeni (sostanze) potranno essere assunte senza problemi dal futuro adulto.

Ecco perché, è importante il periodo dello svezzamento, in cui si dovrebbero (sotto controllo del medico veterinario) far assumere gradatamente una sostanza alla volta (diverse sostanze) a dosi crescenti, per dare la giusta memoria al sistema immunitario.

Se si compiono degli errori in questa fase si può deteriorare per sempre il microbiota con conseguenze più o meno gravi a breve e a lungo termine.

Funzione di assorbimento e produzione di nutrienti

A seguito della fermentazione microbica si generano delle sostanze che vengono assorbite dall’intestino e fungono da fonte energetica.
Alcune sostanze prodotte fungono anche da neurotrasmettitori, arrivando al cervello e comunicando dei messaggi che possono essere positivi o negativi.

Ecco perché si chiama asse intestino-cervello quella comunicazione che esiste tra i due cervelli: quello intestinale (metaforico) e quello reale.

Cosa può indebolire il microbiota intestinale del cane?

Il microbiota viene definito eubiotico (sano) quando è in equilibrio.
Questo equilibrio è particolarmente instabile e può essere sbilanciato da infinite condizioni (disbiosi), anch’esse precarie, per cui si ritorna alla condizione di eubiosi altrettanto velocemente.

Di seguito alcuni esempio di situazioni che possono indebolire il microbiota intestinale dal punto di vista dell’ambiente:

  • eventi stressanti  – interventi chirurgici
  • anestesia – per necessità di sedazione
  • stress fisici – forte caldo o freddo o sbalzi di temperatura
  • stress emotivi – competizione con altri soggetti, solitudine prolungata ecc
  • viaggio inaspettato – magari per una mostra canina
  • vacanze in pensione – o cambio repentino di habitat
  • alimentazione sbagliata
  • cambio di dieta – troppo repentino.

Altra causa di disbiosi possono essere la somministrazione di farmaci (antibiotici) o l’instaurarsi di una malattia.
Una diarrea, ad esempio genera disbiosi.

Cosa provoca la disbiosi protratta?

Uno squilibrio prolungato del microbiota intestinale può portare alla predisposizione di malattie più o meno gravi.
È stato dimostrato che il microbiota influisce su patologie come:

  • l’obesità
  • diabete
  • problemi comportamentali
  • malattie renali

Come possiamo supportare il microbiota intestinale?

Alimentazione adeguata

Il primo aiuto deriva da una dieta adeguata, cioè un regime alimentare adeguato, che tenga in considerazione tutti gli aspetti della vita del soggetto:

  • età
  • attività fisica
  • condizioni fisiopatologiche

La dieta, per essere adeguata, dovrebbe anche essere arricchita da sostanze che possano funzionare da substrato per la crescita di batteri.
Tra queste sostanze troviamo, ad esempio le fibre solubili le quali hanno una duplice funzione: nutrono i batteri consentendone la loro proliferazione.
La digestione della fibra da parte dei batteri provoca la liberazione di sostanze benefiche per l’intestino che le assorbe, creando così un sistema di mutuo beneficio.

Trapianto fecale

Una tecnica relativamente innovativa in medicina veterinaria, il cosiddetto FMT (Fecal Microbiome Transplant) non è altro che il tentativo di ripristinare il corretto equilibrio del microbiota inserendo nell’intestino del cane feci di soggetti eubiotici (cioè con un intestino in equilibrio).
La somministrazione avviene sotto forma di pastiglie e non è sempre semplice la sua applicazione.

Probiotici: quando usarli

funzione dei probiotici

Anche chiamati fermenti lattici, i probiotici sono preparazioni (mangimi complementari) che hanno la funzione di ripristino del microbiota intestinale.

Gli effetti benefici dei probiotici sulla salute del cane sono davvero innumerevoli.
Vediamo le situazioni in cui troviamo beneficio nell’uso dei probiotici.

Rinforzo del sistema immunitario

Se si ha in programma di affrontare un evento stressante:

  • fare un viaggio
  • affrontare un intervento chirurgico 
  • sottoporre il cane ad anestesia
  • durante il cambio di stagione

 sarebbe bene utilizzarli sia prima che durante che dopo l’evento.

Se devo sottoporre il cane a vaccinazione, sarebbe bene somministrare dei fermenti lattici per rinforzare il suo sistema immunitario. In questo modo si può potenziare l’efficacia del vaccino e ridurre i possibili effetti collaterali.

Le indicazioni sono quelle di somministrare il probiotico almeno 2 settimane prima dell’evento programmato e una settimana dopo l’evento stesso, proprio per supportare i batteri e la loro corretta colonizzazione. 

Effetto sull’apparato gastroenterico

Durante la diarrea acuta è sempre bene somministrare probiotici. 

Raramente, questa condizione necessita di farmaci antibiotici, anzi, il più delle volte il loro uso è dannoso.
In questa circostanza possono essere utili:

  • trattamenti parenterali (come flebo di sostegno)
  • correzione alimentare
  • sostanze compattanti
  • somministrazione di probiotici – che aiutano a ridurre la disbiosi.

Presenza di patologie 

Molte patologie sistemiche sono stressanti per l’organismo e quindi per il microbiota che, di conseguenza va aiutato.

  • Patologie renali – inducono l’accumulo di tossine che provocano disbiosi.
    L’uso dei probiotici è quindi un importante supporto.
  • Obesità – è dimostrato che l’obesità è una condizione predisposta dalla disbiosi e quindi, il ripristino dell’equilibrio nella flora batterica è un grande aiuto nella perdita di peso, perché riduce l’assorbimento di sostanze
  • Allergie – per la gestione e prevenzione di condizioni allergiche è importante inserire nella dieta il supporto di probiotici
  • Disturbi del comportamento – alcune turbe comportamentali sono influenzate dalla disbiosi e la modulazione del microbiota intestinale influisce positivamente sulle terapie comportamentali
  • Patologie delle ghiandole perianali – sono fortemente influenzate da un miglioramento della dieta e dall’utilizzo di probiotici
  • Epilessia – nonostante non siano in grado di ridurre la frequenza degli attacchi epilettici in modo sostanziale, il supporto del microbiota può essere fondamentale anche per la condizione stressante che la malattia produce.

Per quanto tempo devo dare i fermenti lattici al cane?

Partiamo dall’evidenza scientifica che il microbiota ha una memoria spiccata per cui tende a ritornare al suo stato originario in tempi piuttosto brevi.

Ecco perché la somministrazione per 2-5 giorni, di solito non è utile.

Se, ad esempio, si vuole somministrare fermenti al cane sano durante il cambio di stagione (periodo stressante per tutti gli organismi) è bene farlo per almeno 3 settimane, ma si possono anche utilizzare per diversi mesi senza problema.

In caso di patologia, invece, se il cane è responsivo non è necessario cambiare fermenti. Diverso se il paziente non risponde in modo adeguato al trattamento, in quel caso può essere funzionale cambiare formulazione e tipo di batteri.

Devo dare i fermenti lontano dai pasti o dai farmaci?

Nonostante sia frequente leggere che i fermenti debbano essere somministrati lontano dai pasti, oppure da farmaci, non esistono evidenze scientifiche che dimostrino che questa indicazione sia utile.

Ecco perché è bene, semplicemente, affidarsi alle indicazioni della casa produttrice per comprendere in che modo somministrarli.

Quali fermenti somministrare? Come sceglierli?

Esistono diverse formulazioni che possono avere al loro interno sostanze con funzioni differenti:

  • probiotici – solo batteri
  • prebiotici – integratori che ci consentono di coltivare i batteri (Fos, Mos, polisaccaridi ecc)
  • postbiotici – sono i prodotti di fermentazione di ciò che i batteri mangiano (ad esempio l’acido butirrico)

Un prodotto simbiotico è un integratore che ha al suo interno tutti i prodotti precedentemente descritti ed ha funzione sinergica all’interno dell’intestino: di nutrimento del batterio, ripristino del microbiota, sostegno all’intestino.

Queste formulazioni sono adatte soprattutto nelle diarree acute.

Altri, invece possono essere considerati veri e propri probiotici perché hanno, al loro interno, solo ceppi batterici di differenti specie.
Spesso, queste formulazioni sono utili, soprattutto nelle condizioni di diarrea cronica in cui la disbiosi è protratta da lungo tempo e sarà da protrarre per periodi maggiori.

L’importante è la loro capacità di arrivare vivi nell’intestino. Alcune formulazioni sono in forma disidratata, mantenendosi viva.
Arrivando nell’intestino si riattivano grazie all’acqua presente al suo interno.

Caratteristiche di probiotici con batteri lattici

Il supporto del microbiota intestinale attraverso batteri lattici (lattobacilli vivi) ha grandi vantaggi perché formulato con batteri specie specifici.

Il loro ruolo è molteplice:

  • hanno effetto antibatterico
  • colonizzano le superfici più esterne (cavo orale, vulvovaginale ecc)
  • sono in grado di generare delle sostanze come l’acido lattico che riduce il ph in zone dove i batteri patogeni possono essere ridotti proprio da un ph basso. 

Perché non utilizzare fermenti a uso umano per il cane?

Dal punto di vista legale e nutrizionale, non sono indicati in veterinaria perché non sono registrati per l’uso sugli animali.
Non sono stati fatti studi di efficacia su di loro, non esistono evidenze scientifiche che ne dimostrino la bontà su di essi, fatti direttamente dalla casa produttrice.

Avere prodotti specie specifici è sempre più consigliato.

Attenzione alle allergie e probiotici

Esistono cani che hanno particolari allergie, come allergie al lievito di birra.
Se sono presenti all’interno dell’integratore possono provocare problemi.
Ecco perché è sempre molto importante valutare cosa c’è al suo interno.
Esistono integratori che hanno solo batteri lattici e, se non contengono altro, vanno benissimo.

Attenzione al trasporto e conservazione

Attenzione alla temperatura esterna: se devi acquistare i probiotici in farmacia e il clima è particolarmente caldo, ricorda di riporli immediatamente in frigorifero e portati il sacchetto per il rispetto della catena del freddo, in alternativa ne ridurrai fortemente la vitalità.

Questo articolo è tratto da “Suppor-TI-AMO l’intestino del cane curando il microbiota intestinale” con la partecipazione non condizionante di Procanicare.

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