Lussazione di spalla nel cane
Le razze più frequentemente colpite sono:
- barboncino nano
- chihuahua
- volpino di pomerania
- pastore dello Shetland
Visita
Il cane sottrae l’arto al carico, con gomito flesso e addotto, con la mano abdotta e supina nelle lussazioni mediali, addotta nelle laterali.
Alla palpazione si devono prendere come punti di repere le posizioni relative del processo acromiale e del tubercolo maggiore per determinare la posizione della testa omerale rispetto alla cavità glenoidea.
Caso clinico
Il paziente da noi trattato è un barboncino femmina di circa nove anni, portato in visita per zoppia dell’arto anteriore sinistro, comparsa in seguito ad una caduta da un’altezza moderata.
Si fa presente che il soggetto era già stato trattato chirurgicamente per lussazione di spalla dx 6 mesi prima.
Dopo una palpazione accurata della spalla sx si è effettuato un esame radiografico nelle due proiezioni standard, che ha confermato il sospetto di lussazione ed escluso la presenza di fratture.
Trattamento proposto
Si è provato prima a ridurre in maniere incruenta la lussazione con l’animale in anestesia, ma si è evidenziata una forte lassità dell’articolazione e quindi si è provveduto alla stabilizzazione chirurgica mediante trasposizione mediale e tenodesi del tendine del muscolo bicipite.
Trattamento chirurgico
Si è eseguito:
- accesso cranio-mediale – per esporre l’articolazione della spalla
- inciso il muscolo brachiocefalico e i muscoli pettorali superficiale e profondo
- retratto lateralmente il muscolo sovraspinato
- inciso il tendine del muscolo sottoscapolare e
- incisa la capsula articolare.
Si è poi proseguito recidendo il legamento omerale trasversale che sovrasta il tendine bicipitale ed effettuato un solco a semiluna sul piccolo tubercolo dell’omero, per accogliere il tendine del muscolo bicipite.
Questo è stato mantenuto in sede attraverso l’inserimento di due fili di Kirschner e sono stati poi suturati i muscoli con filo riassorbibile e la cute con nylon 3-0.
Nel nostro caso abbiamo ritenuto opportuno, per dare maggiore stabilità all’articolazione, effettuare una stabilizzazione extracapsulare facendo passare un filo riassorbibile monofilamento che parte dal labbro mediale della cavità glenoidea e attraversa un tunnel osseo nel piccolo tubercolo omerale.
Trattamento post-operatorio
E’ stato effettuato un bendaggio tipo Velpeau per 14 gg limitando l’attività fisica a quattro settimane consigliando poi fisioterapia basata su movimenti passivi di flessione ed estensione e soprattutto sul nuoto.
Scritto in collaborazione con i dott. Antonio Sontuoso e Silvia Fermani