Alcune gravi malattie potenzialmente mortali e difficilmente curabili che possono colpire il cane sono facilmente prevenibili con le vaccinazioni.
Fermo restando che tutti gli animali hanno necessità di avere programmi vaccinali personalizzati, la WSAVA (insieme ad altre associazioni internazionali) ha stilato delle linee guida internazionali che danno indicazioni sui protocolli vaccinali applicabili per il cane come per le vaccinazioni del gatto.
Classificazione dei vaccini in base all’importanza.
La WSAVA e altri hanno classificato i vaccini in:
- Vaccini core – altamente consigliati (quindi considerati obbligatori da un punto di vista dell’opportunità di farli per proteggere il cane)
- Vaccini non core – opzionali
- Vaccini circumstantial* – vaccini che, in base a condizioni epidemiologiche particolari possono essere promossi a core
Vaccinazioni core (altamente consigliate)
I vaccini core sono quelli altamente raccomandati in quanto proteggono da malattie fortemente contagiose, molto diffuse e potenzialmente mortali per il cane.
Non sono obbligatorie per legge, ma sono obbligatorie per non far ammalare il cane.
Questi vaccini proteggono da tre malattie:
- Cimurro – malattia virale molto contagiosa e pericolosa, può lasciare disturbi neurologici permanenti.
I sintomi principali sono tosse, starnuti, secrezioni nasali ed oculari, polmonite, diarrea e vomito, paralisi, disturbi motori e dell’equilibrio, convulsioni e modifiche del comportamento. - Epatite infettiva – malattia grave, soprattutto nei cuccioli, provocata dall’Adenovirus canino.
I sintomi tipici della malattia sono vomito, apatia, febbre ed ittero. - Parvovirosi – si tratta di una malattia grave il cui decorso può essere mortale, soprattutto nei cuccioli.
I sintomi sono vomito frequente, diarrea profusa ed emorragica, febbre.
Vaccinazioni non core
I vaccini non core sono altrettanto importanti, ma la loro somministrazione deve essere limitati a quei soggetti che corrono davvero il rischio per quella determinata malattia.
Tra questi troviamo:
- Tosse dei canili (rinotracheite infettiva): malattia molto contagiosa delle vie respiratorie caratterizzata da tosse profonda (secca e dolorosa).
Si trasmette facilmente in caso di vicinanza ad altri cani (canili, pensioni, mostre). - Leishmaniosi – ritenuta ormai malattia endemica ni tutta Italia
Vaccini circumstantial*
Questi sono vaccini che nascono come non core (raccomandati a seconda della necessità) ma che, in determinate circostanze, possono diventare core (cioè altamente consigliati).
Vengono considerati tali i vaccini per:
- Rabbia – in caso di condizioni epidemiologiche particolari può divenire obbligatoria per legge, oppure in caso di necessità di movimentazione dell’animale in paesi che non sono esenti.
In questo caso è necessario effettuare il vaccino 21 giorni prima del viaggio.
La malattia è sempre mortale e non esiste cura. - Leptospirosi – si contrae mediante la contaminazione con urine infette di topi e/o altri cani e moltissimi mammiferi selvatici, compresi i ricci, cinghiali, ungulati ecc.
La leptospirosi può risultare mortale ed i cani infetti possono eliminare le Leptospire ad intermittenza, attraverso le urine, per mesi o addirittura anni.
È trasmissibile anche all’uomo.
Viene ritenuto un vaccino core nella maggior parte delle situazioni in cui il cane può incontrare la Leptospira (dove sono presenti topi, ratti, arvicoli, cinghiali, ricci ecc, quindi anche nelle nostre città e non soltanto nei cani che frequentano boschi e zone umide).
Vaccinazione nel cucciolo: interferenza degli anticorpi materni
I protocolli vaccinali vanno stabiliti dal tuo medico veterinario il quale, valuterà quando iniziare il protocollo vaccinale in base a diversi parametri.
Non è possibile, infatti, dare un’indicazione univoca per tutti i cuccioli a causa dell’interferenza degli anticorpi materni sulla risposta alle prime vaccinazioni.
Il successo della prima serie vaccinale è fortemente influenzato dalla presenza degli anticorpi materni (Maternally-Derived Antibodies, MDA) ricevuti dal cucciolo in piccola percentuale durante la gravidanza e assunti in grande quantità dopo il parto con il colostro, il primo latte materno (trasferimento dell’immunità passiva).
Gli anticorpi del colostro offrono una protezione efficace per le prime settimane di vita e garantiscono la sopravvivenza del piccolo, ma interferiscono con la prima vaccinazione, rendendola a volte del tutto inefficace.
La somministrazione di un vaccino quando gli anticorpi materni sono ancora presenti nel cucciolo, da un lato neutralizza il vaccino e dall’altro “consuma” gli stessi anticorpi rendendo a tutti gli effetti il cucciolo sprovvisto di qualunque copertura.
Esiste, poi, un particolare periodo, detto finestra di vulnerabilità e variabile da soggetto a soggetto, in cui gli anticorpi materni presenti sono diventati troppo pochi per proteggere il piccolo contro gli agenti esterni, ma sono ancora troppi per far funzionare appieno la vaccinazione
Quando iniziare a vaccinare?
Fatta questa premessa, è opportuno iniziare la prima serie vaccinale del cucciolo a partire dalle 6 – 8 settimane di età e proseguire con rivaccinazioni multiple fino alle 16 settimane di età e oltre, a intervalli di 3 – 4 settimane di distanza l’una dall’altra, soluzione che riesce a ottenere il massimo beneficio.
Quali vaccini somministrare al cucciolo?
Il protocollo che le linee guida consigliano prevede di vaccinare contro Cimurro+Epatite+Parvovirosi (CEP) a partire dalla 6/8 settimana.
A partire dalla 12° settimana si aggiunge la Leptospirosi (L4) con rivaccinazione alla 16° settimana.
Il cucciolo può uscire se non ha terminato il protocollo vaccinale?
I primi tre mesi di vita di un cucciolo sono fondamentali oltre che per la protezione dalle malattie infettive anche per una corretta socializzazione.
Le esperienze e le relazioni che il cucciolo avrà in questo periodo influenzeranno il suo comportamento da adulto e la sua capacità di relazionarsi con altri animali.
In questo periodo è perciò essenziale che il cucciolo sperimenti le diverse situazioni con cui si troverà a convivere da adulto tra cui il contatto con altri animali, con persone di età diversa, con il traffico della città, con l’uso dell’ascensore, dell’automobile, dei trasporti pubblici, etc.
Il cane non va tenuto isolato fino alla fine del periodo vaccinale (16a settimana) altrimenti il rischio è quello di ottenere un soggetto non equilibrato e incapace di rapportarsi con l’ambiente esterno.
Pertanto è sbagliato segregare il cucciolo prima di aver completato le vaccinazioni, è solo importante evitare che corra rischi inutili, che possono essere dettati dal contatto con altri cani di cui non si conosce la provenienza e se sono stati vaccinati.
Vaccinazione del cane adulto
Le vaccinazioni core (Cimurro – Epatite – Parvovirosi) nel cane adulto danno una copertura di lunga durata.
Le più recenti linee guida indicano come corretta la vaccinazione ogni 3 anni.
È possibile (e consigliato dalle stesse linee guida) effettuare la titolazione anticorpale prima di fare la vaccinazione, per verificare se il titolo per i vaccini core non sia ancora presente. Spesso, infatti, il titolo rimane alto per lunghissimo tempo.
In quel caso non sarà necessario rivaccinare il cane.
La vaccinazione per la Leptospirosi deve, invece, essere ripetuta ogni anno, come quello per la Leishmaniosi.
Come valuto la reale efficacia al vaccino?
Per essere certi che il cane abbia sviluppato una corretta copertura anticorpale si possono effettuare semplici titolazioni anticorpali che sono in grado di darci indicazioni sulla reale presenza di risposta nel cane, sia da cucciolo che da adulto.
Questo test è molto utile per:
- valutare l’interferenza con gli anticorpi materni – potendo valutare il titolo degli anticorpi materni prima di iniziare il protocollo,
- comprendere se la copertura immunitaria è stata raggiunta – all’anno di età o prima, per verificare se il primo ciclo vaccinale ha sortito correttamente il suo effetto,
- determinare se la vaccinazione sia o meno da ripetere – allo scadere dei tre anni del vaccino core per evitare di somministrare inutilmente il farmaco, è consigliato fare la titolazione
- gestire soggetti allergici – pazienti che hanno mostrato reazioni avverse beneficiano della titolazione, in modo da poter valutare l’assoluta necessità di rivaccinare o meno il cane
Vaccinazione nel cane anziano
Gli animali che da piccoli sono stati vaccinati correttamente (per le vaccinazioni core) mantengono una protezione duratura e persistente, grazie alle cellule della memoria che garantiscono una produzione continua di anticorpi protettivi.
I soggetti anziani hanno una memoria immunologica persistente verso antigeni noti, ma possono non riuscire a montare una risposta immunitaria efficace contro antigeni che non hanno mai incontrato prima.
È quindi bene non interrompere la vaccinazione nell’anziano, potendo continuare a monitorarli con il test anticorpali.
Il libretto di vaccinazione
Al momento della vaccinazione, il veterinario dovrà indicare sul libretto delle vaccinazioni (che viene consegnato alla prima vaccinazione del cucciolo) il tipo di vaccino somministrato (attraverso l’etichetta adesiva del vaccino utilizzato), la data di somministrazione e la data di scadenza della successiva, oltre al suo timbro.
Questo libretto può essere richiesto nelle pensioni, nelle mostre, nelle scuole di addestramento e durante i viaggi.
Naturalmente servirà anche al Veterinario per le consultazioni sulle vaccinazioni eseguite, pertanto tale documento andrà conservato con cura.
* secondo una classificazione della Prof.ssa Paola Dall’ara che estende la definizione del vaccino circumstantial (della ABCD nel gatto) anche al cane.